Josefina Plá nasce il 9 novembre 1903 nell'Isola di Los Lobos. Giunta giovanissima in Paraguay a seguito del marito (il noto ceramista paraguaiano Andrés Campos Cervera), importò dalla Spagna e diffuse i movimenti letterari che rinnovarono l’ambiente culturale paraguaiano, rimasto arretrato principalmente per via dell’isolamento geopolitico seguito alla Guerra della Triplice Alleanza. Guida della cosiddetta Generazione del ’40, maestra di poeti e narratori (tra i quali Augusto Roa Bastos), passò indenne attraverso le varie dittature che si succedettero nel paese, senza mai smettere di esercitare il proprio magistero, culturale ma anche etico. Josefina Plá eccelse nel campo della poesia, del teatro, della saggistica e della narrativa, ma fu anche giornalista e ceramista, e venne insignita di numerosi premi internazionali. Lo sguardo europeo della scrittrice fu capace di cogliere nel paesaggio paraguaiano aspetti esotici, la bellezza esuberante e a volte spietata di una natura “altra” rispetto a quella mediterranea dell’amata Spagna; di descrivere, attraverso dettagli densi di significato e brevi schizzi sia di volti che d’interni, non soltanto la vicinanza alla natura che il popolo paraguaiano aveva ereditato dagli indigeni guaraní, ma anche la dignitosa, spesso tragica, povertà della gente comune; e, infine, di evocare la storia del contatto tra culture e lingue diverse, avvenuto nel XVI secolo, e narrarne le ripercussioni sulla società moderna. Muore l'11 gennaio 1999 a Asunción, in Paraguay.

(a cura di Francesca di Meglio)


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