El sol cae como estaño derretido, salpicando destellos en los guikarros azulados. Las hojas de las palmeras y cocoteros en los patios están quietas come de metal, y tienen el mismo bruñido resplandor. Dentro de la pieza bien cerrada, la penumbra vibra silenciosa ante el asedio diluvial de la luz. El sol proscrito se filtra aquí y allá por sutiles rendijas de puertas y ventanas, transflorando delgados esquemas amarillos. Es siesta, una siesta de enero; y Ciríaco no puede dormir.

Il sole cade come stagno fuso, schizzando di bagliori i ciottoli azzurrognoli. Le foglie delle palme e dei cocchi nei giardini stanno immobili, come di metallo, e ne hanno lo stesso brunito splendore. Dentro la stanza ben chiusa, la penombra vibra silenziosa dinanzi all’assedio diluviale della luce. Il sole messo al bando filtra qua e là attraverso sottili fessure di porte e finestre, proiettando in controluce delicati schemi gialli. È pomeriggio, un pomeriggio di gennaio; e Ciriaco non riesce a dormire.

Josefina Plá (1996 [1954)], Siesta, in Ead., Cuentos Completos, Asunción, El Lector, 187. Trad. it. di Francesca di Meglio (2013), Il grammofono, in Josefina Plá, Racconti, Firenze, Le Lettere, 79.

       Dentro la rupe
              ammicca il fuoco
                        dalla fessura, abitacolo
                            di profondissime presenze –

                                            principio e fine
                                       d’ogni passione tu,
                         mio corpo e mia anima,
                                   con te mi cali
                                             lungo la fune difficile
                                                          al crogiuolo
                                                       al lembo azzurro
                                                  disperso
                                        in inammissibili forme
                                                     di silenzio

Rina Sara Virgillito (1992), Dentro la rupe, in Ead., Incarnazioni del fuoco, Bergamo, Moretti&Vitali, 85.

panorgasmo di fuoco e di diluvio
è qui il mondo per un dio gioioso
distratto e capriccioso

facce di donna dalla fatica segnate

privilegi di uomini al bar
a  giocare a riposarsi
le donne invece a investigarsi

mentre sbucciano ananas
a sognare Zanzibar

mandi di donna dalla fatica segnate

Elda Torres (2014), Afrique mon amour, in Ead., Lunario dell’anima e del tempo. Vagabondages, Firenze, Convergenze Ed. & DitePars edizioni, 74.